ACCADEMIA NAZIONALE
DELL'OLIVO E DELL'OLIO
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Prolusione prof. F. Albisinni Assemblea Ordinaria 2019

Olivicoltura e Scienze della Vita:

Il nuovo Regolamento UE sui controlli

Ferdinando Albisinni

albisinni@unitus.it

Abstract

Il Regolamento della complessità e della globalizzazione

 

Dal 14 dicembre 2019 entrerà in applicazione il nuovo Regolamento (UE) 2017/625 del 15 marzo 2017, “relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari”.

Si potrebbe dire, con formula sintetica, che questo è “Il Regolamento della complessità e della globalizzazione”.

 

E’ il Regolamento della complessità, non soltanto per le dimensioni e per le numerose aree interessate dalla nuova disciplina (che fra l’altro assegna un rilievo originale all’arboricoltura ed alle colture legnose), ma per le stesse complesse finalità assunte, lì ove il nuovo regolamento sin dalle premesse investe congiuntamente “la sicurezza alimentare, l’integrità e la salubrità” (“food safety, integrity and wholesomeness”, nel testo inglese).

 

E’ il Regolamento della globalizzazione, non solo quanto alla dimensione geografica immediatamente e dichiaratamente connessa al mercato ed agli scambi, nel mercato interno e nel mercato globale, ma quanto all’oggetto, ai destinatari, al perimetro, tematico e istituzionale, con ciò valorizzando “il globale che è in noi” anche sotto il profilo della cogente disciplina giuridica.

 

Ne emerge un modello di ricerca dell’unità europea attraverso processi di codificazione, che valorizzano l’utilizzazione dello strumento giuridico di regolazione, a fronte del tradizionale ricorso a tecniche di intervento prevalentemente economico.

 

 

Controlli e ciclo della vita

 

Nel nuovo regolamento sui controlli ufficiali del 2017, pericolo è definito come “qualsiasi agente o condizione avente potenziali effetti nocivi sulla salute umana, animale o vegetale, sul benessere degli animali o sull’ambiente;” e conseguentemente rischio è definito come “una funzione della probabilità e della gravità di un effetto nocivo sulla salute umana, animale o vegetale, sul benessere degli animali o sull’ambiente, conseguente alla presenza di un pericolo;”.

 

Sicché, i pericoli ed i rischi, che devono essere considerati in sede di controlli ufficiali, non sono più soltanto quelli che possono incidere sulla salute umana, direttamente o indirettamente, ma – in prospettiva ben più ampia – tutti quelli che, oltre che sulla salute umana, possono incidere sulla salute animale o vegetale, sul benessere degli animali o sull’ambiente; in una parola tutti quelli che possono avere effetti sul ciclo della vita.

 

Se il Regolamento n. 178/2002 aveva segnato il passaggio ad una disciplina di filiera per tale tuttavia intendendo la sola “food production chain”, il nuovo regolamento sui controlli esprime la consapevolezza che l’attenzione alla filiera agri-food (non più solo food) necessariamente importa una generale attenzione a tutto ciò che in vario modo si collega al ciclo della vita, unitariamente inteso.

Viene spontaneo pensare ad una figura centrale nell’ordinamento italiano, quella dell’imprenditore agricolo, come introdotto dall’art. 2135 del codice civile del 1942, e precisato nel 2001 con i decreti di orientamento, secondo cui per attività essenzialmente agricole si intendono «le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale».

In altre parole, l’impresa del ciclo della vita, disegnata dal Regolamento (UE) 2017/625, è coerente con l’impresa agricola italiana del ciclo biologico, e condivide con questa una logica di specialità disciplinare, non in ragione di privilegi od esoneri, ma in ragione della preminente importanza e specialità di interessi, diritti, e valori, nell’agricoltura, nell’alimentazione e nell’ambiente.

In questo percorso, condiviso fra diritto agrario, alimentare ed ambientale, nazionale ed europeo, l’olivicoltura ha un ruolo centrale, in direzione di una ricomposizione sistematica, valorizzando la responsabilità dell’impresa.

 

 

Innovazione giuridica, istituzionale, e mercato: un confronto aperto

 

Sono dunque numerose e rilevanti le novità introdotte dal nuovo regolamento europeo sui controlli ufficiali, quanto all’oggetto, ai soggetti pubblici e privati, ai procedimenti, al quadro istituzionale, domestico, unionale, e globale; e altrettanto numerose e rilevanti sono le criticità che ne emergono, accentuate dalla stessa innovativa dimensione della disciplina.

 

Da ciò la necessità di assumere come prospettiva unitaria d’indagine quella di un diritto dell’agricoltura come diritto del ciclo della vita in tutte le sue manifestazioni, siccome idonea a cogliere le peculiari articolazioni, fra soggetti, oggetti, e strumenti di regolazione, che connotano il sistema agricolo, agro-alimentare, ed agro-ambientale innanzi al mercato.

 

Resta da vedere se l’innovazione giuridica ed istituzionale sarà adeguata rispetto a queste sfide.

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