Dall' Accademia. Olivo e Olio n. 4/2022
La Tornata scientifica dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio del Lazio si è svolta presso l’azienda olivicola “il Voltone” della società Atena in località Farnese (VT).
L’incontro, come consuetudine dell’Accademia, ha avuto la finalità di fare il punto sullo stato dell’arte del settore olivicolo ed elaiotecnico regionale e di diffondere le più recenti innovazioni tecnico-scientifiche.
L’evento ha riscosso un grande successo sia come affluenza, oltre 120 partecipanti, sia come qualità delle relazioni degli esperti e studiosi, che hanno posto in risalto i progressi raggiunti nella Regione rispetto all’ultima Tornata tenuta a Viterbo 20 anni prima.
Le relazioni, svolte prevalentemente da giovani accademici neo-eletti, esposte con massima chiarezza e competenza, rivolte ad una platea di accademici, imprenditori, tecnici e studiosi, hanno riguardato temi di attualità relativi alla coltivazione, alla propagazione, al commercio dell’olio, alle recenti scoperte relative ai benefici per la salute dei prodotti secondari delle olive, alle politiche agricole, al ruolo della biodiversità e del miglioramento genetico, alle iniziative di ricerca e alla descrizione dei progetti in itinere nel Lazio.
A seguire, nel pomeriggio, dopo lo squisito pranzo all’ombra delle secolari piante del parco, è stata molto apprezzata la visita agli impianti super-intensivi di 250 ettari, con varietà straniere ed italiane, condotta dagli imprenditori Buccelletti che, tra i vari argomenti pratici esposti, si sono soffermati sulle indiscutibili qualità delle piante derivate da vitro, provenienti dal laboratorio “Vitroplant” di Cesena. Queste, appartenenti a cultivar straniere (Arbequina) ed italiane (Maurino, Leccio del Corno), evidenziano una conformazione morfologica (asse principale uniforme e ben eretto con rami laterali spiralati ed apparato radicale denso e ben distribuito e con angolo geotropico più stretto) decisamente migliore rispetto alle corrispondenti piante derivate da talea, mostrando anche un’apparente minore sofferenza al torrido caldo estivo.
È stato messo in evidenza che nei primi due anni a dimora, il maggiore rinvigorimento acquisito in vitro comporta l’auspicata minore densità fiorale che favorisce un rapido sviluppo della pianta, riducendo anche i costi per eliminare i fiori, influendo positivamente sulla differenziazione di un numero di fiori maggiore per singola pianta negli anni successivi ai primi due.
Dr. Carlo Hausman
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On.Francesco Battistoni
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La Segreteria
Il settore olivicolo del Lazio è poco competitivo, prevalentemente a causa della frammentazione aziendale e della vetustà degli oliveti. Soltanto un terzo degli impianti è da considerare di media e alta produttività, mentre la restante parte, di bassa intensità e di medio-bassa produttività, riveste un ruolo prevalentemente paesaggistico e di difesa del territorio, ed è occupata, per circa 30 mila ettari, da oliveti in fase di progressivo abbandono, sebbene di facile accessibilità alla meccanizzazione. Proprio questa superficie potrebbe essere valutata per ospitare nuovi oliveti specializzati, ma finora si è assistito solo a modesti sviluppi con impianti moderni, alcuni dei quali ad alta o ad altissima densità e con varietà straniere derivate da moltiplicazione per talea. L’azienda che ospita la Tornata si distingue per aver realizzato un impianto super-intensivo di grandi dimensioni, circa 250 ha, volto a confrontare cultivar straniere e cultivar italiane, le cui piante sono derivate da talea e da micropropagazione. Le relazioni che saranno presentate evidenzieranno lo stato dell’arte attuale del settore olivicolo-oleario della Regione e saranno volte a stimolare una approfondita discussione finalizzata a proporre iniziative per il miglioramento dei vari comparti del settore, incluso quello vivaistico.
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